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Monday, April 27, 2009

GAETANO DONIZETTI L`ELISIR D`AMORE UDITE O RUSTICI

29 November 1797 – 8 April 1848

"Udite, udite, o rustici

attenti non fiatate.

Io già suppongo e immagino

che al par di me sappiate

ch'io sono quel gran medico,

dottore enciclopedico

chiamato Dulcamara,

la cui virtù preclara

e i portenti infiniti

son noti in tutto il mondo... e in altri siti.

Benefattor degli uomini,

riparator dei mali,

in pochi giorni io sgombero

io spazzo gli spedali,

e la salute a vendere

per tutto il mondo io vo.

Compratela, compratela,

per poco io ve la do.

È questo l'odontalgico

mirabile liquore,

dei topi e delle cimici

possente distruttore,

i cui certificati

autentici, bollati

toccar vedere e leggere

a ciaschedun farò.

Per questo mio specifico,

simpatico mirifico,

un uom, settuagenario

e valetudinario,

nonno di dieci bamboli

ancora diventò.

Per questo Tocca e sana

in breve settimana

più d'un afflitto giovine

di piangere cessò.

O voi, matrone rigide,

ringiovanir bramate?

Le vostre rughe incomode

con esso cancellate.

Volete voi, donzelle,

ben liscia aver la pelle?

Voi, giovani galanti,

per sempre avere amanti?

Comprate il mio specifico,

per poco io ve lo do.

Ei move i paralitici,

spedisce gli apopletici,

gli asmatici, gli asfitici,

gl'isterici, i diabetici,

guarisce timpanitidi,

e scrofole e rachitidi,

e fino il mal di fegato,

che in moda diventò.

Comprate il mio specifico,

per poco io ve lo do.

L'ho portato per la posta

da lontano mille miglia

mi direte: quanto costa?

quanto vale la bottiglia?

Cento scudi?... Trenta?... Venti?

No... nessuno si sgomenti.

Per provarvi il mio contento

di sì amico accoglimento,

io vi voglio, o buona gente,

uno scudo regalar.

Ecco qua: così stupendo,

sì balsamico elisire

tutta Europa sa ch'io vendo

niente men di dieci lire:

ma siccome è pur palese

ch'io son nato nel paese,

per tre lire a voi lo cedo,

sol tre lire a voi richiedo:

così chiaro è come il sole,

che a ciascuno, che lo vuole,

uno scudo bello e netto

in saccoccia io faccio entrar.

Ah! di patria il dolce affetto BARCARUOLA

gran miracoli può far."

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